Finalmente è arrivato il momento per aderire ad un approccio completamente diverso per quanto riguarda gli alimentatori.
La maggior parte degli assemblati vengono costruiti utilizzando alimentatori di formato ATX, SFX e TFX. Queste sono le misure minime:
– ATX: 15.0 x 14.0 x 8.6 cm ~= 1.8 L
– SFX: 12.5 x 10.0 x 6.3 cm ~= 0.8 L
– TFX: 17.5 x 8.5 x 6.5 cm ~= 1.6 L
Dai dati si può notare come il formato TFX in effetti, a parte delle proporzioni diverse che possono avere un impatto sulla forma del case, non assicura di certo dimensioni inferiori.
Gli alimentatori SFX invece, sono si più piccoli, ma hanno delle proporzioni che costringono, una volta considerati i cavi spesso modulari, a dei case con spessori e/o altezze comunque importanti. Un altro formato d’alimentatore è il Flex ATX che invece garantisce delle proporzioni interessanti essendo più lungo e piatto rispetto agli altri visti qui sopra.
– Flex ATX: 15.0 x 8.2 x 4.0 cm ~= 0.5 L
Con una cubatura di 0.5L e una forma lunga e piatta, che facilmente sparisce all’interno di un case, questi alimentatori sono davvero più interessanti. Hanno però alcune controindicazioni:
1 – La prima, facilmente sistematile, è che hanno delle ventoline di raffreddamento da 40 mm spesso rumorose. Nessun problema, si può acquistare una Noctua, sostituire la ventola originale sistemando la questione.
2 – Non sono così diffuse e i brand più blasonati di PSU spesso non hanno alcun modello Flex ATX.
2 – Hanno dei limiti di potenza. Fino a 350W si riescono a trovare dei buoni alimentatori, oltre quella soglia diventa difficile trovare prodotti costruiti da brand affidabili.
In questo scenario s’insediano le alimentazioni in due stadi AC-DC + DC-ATX.
Questo tipo di alimentazione è decisamente più piccolo e in parte risolve il problema dei cavi all’interno dei PC. Il primo modulo, AC-DC è responsabile della trasformazione della corrente da 230/110 V a 12V/19.5V (a seconda del brand) mentre il secondo modulo (in foto l’HDPlex DC-ATX 160W è responsabile di distribuire il voltaggio alla scheda madre. Questo modulo è spesso inserito nella presa ATX nella scheda madre e con degli altri cavi distribuisce la potenza alla CPU, GPU e dischi SATA.
Il secondo modulo, nel caso di potenze fino a 200W effettivamente sparisce una volta inserito nella spina AX della scheda madre, mentre necessita di uno spazio dedicato nel caso di unità in grado di distribuire 400W.
Le misure della combo variano a seconda della capacità di potenza ma il fatto d’avere due unità facilità l’inserimento all’interno di una build molto piccola. Queste le misure dei dispositivi HDPlex:
– 160W/160W: AC-DC 13.1 x 5.2 x 4.0 cm ~= 0.28 L DC-ATX a scomparsa sulla spina ATX
– 400W/400W: AC-DC 18.0 x 5.8 x 4.0 cm ~= 0.42 L DC-ATX 16.0 x 5.2 x 3.0 cm ~= 0.25
Alla fine la combo da 400W (reali), che può pilotare una CPU Intel i7-8700K con overclock a 5.0Ghz circa e una scheda video Nvidia GTX 1080Ti al massimo, misura più di un alimentatore Flex ATX ma è decisamente più capace.
Da notare come i due moduli da 160W siano fanless e quindi completamente silenziosi. Questa combo può pilotare una CPU i7-8700 con una scheda video Nvidia GTX 1050Ti/AMD RX 560 (1024 cu).
La combo da 400W invece ha una piccola ventolina che comincia a girare quando la potenza richiesta aumenta oltre una certa soglia.
Se queste alternative sono molto flessibili, potenti e silenziose però costano almeno 3 volte le soluzioni tradizionali. Per questo un assemblato di piccole dimensioni è più caro, non solo per il costo di un case creato artigianalmente, ma anche per i costi associati d’alimentazione.
Andate a visitare i prodotti HDPlex nel sito ufficiale. Per qualsiasi domanda e per la progettazione e realizzazione di computer bellissimi, piccoli, silenziosi, potenti ed unici per voi chiedere direttamente a noi ci pcaremac scrivendo a questo indirizzo email: info@pcaremac.it.
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